60 piante e alberi da frutto intorno alla villa confiscata alla criminalità organizzata e trasformata dalla Coop. “Rose Blu” in una casa famiglia per il “Dopo di noi” per 6 giovani-adulti con Sindrome di Down rimasti soli. L’Orto-Frutteto Solidale realizzato da Procter & Gamble insieme ad AzzeroCO2 a Villa San Giovanni nasce per portare un’oasi verde di biodiversità e inclusione sociale.
Realizzato da Procter & Gamble con il supporto tecnico di AzzeroCO2, nell’ambito di “P&G per l’Italia”, il più vasto programma di cittadinanza d’impresa mai avviato nel nostro Paese dall’azienda, con cui sta realizzando progetti concreti di responsabilità sociale e ambientale su tutto il territorio nazionale, l’Orto-Frutteto Solidale di Villa San Giovanni (60 piante e alberi da frutto) è gestito dalla Cooperativa “Rose Blu” Onlus, che si occupa di offrire supporto alle persone con disabilità mentali attraverso attività formative, ricreative e occupazionali.
La Cooperativa “Rose Blu” Onlus ha trasformato una villa sequestrata alla ‘Ndragheta in una casa famiglia per il “Dopo di noi”, dove presto vivranno sei ragazze e ragazzi con Sindrome di Down, orfani o con genitori che non hanno la possibilità di prendersene cura, che già frequentano il centro diurno della onlus. Sono proprio loro, affiancati dai volontari, a portare avanti i lavori tra le 60 piante di arance, limoni, corbezzoli, mandarini, carrubi, ciliegi e kiwi del Frutteto che si estende per circa 1.000 mq nel giardino che circonda la villa. Un vero e proprio progetto di agricoltura sociale, che, oltre a contribuire al sostentamento della Cooperativa attraverso la vendita dei prodotti dell’orto-frutteto e dei suoi derivati, promuove l’integrazione attraverso attività di socializzazione per bambini e bambine con disabilità.
«Il 21 marzo è la Giornata Mondiale della Sindrome di Down, istituita dall’ONU per promuovere una società inclusiva per tutti. Un obiettivo che condividiamo pienamente e verso cui tendono numerosi dei progetti di “P&G per l’Italia”, a partire proprio da quello degli Orto-Frutteti Solidali, che coniugano la tutela della biodiversità, la valorizzazione dei territori e l’inclusione sociale lavorativa – spiega Riccardo Calvi, Direttore Comunicazione di P&G Italia. In particolare, il Frutteto Solidale di Villa San Giovanni, che occupa giovani con Sindrome di Down, è un meraviglioso esempio di come la collaborazione tra Cooperative, aziende ed enti possa creare un grande valore non solo per i diretti beneficiari, ma per l’intera comunità. Per questo siamo estremamente felici di continuare il nostro viaggio insieme ad AzzeroCO2, con cui abbiamo realizzato finora 23 Orto-Frutteti Solidali coprendo tutta Italia, e di poter collaborare in questa occasione con la Cooperativa Rose Blu ma in generale con tutte le altre realtà che si impegnano per favorire, attraverso l’inclusione e il lavoro, l’autonomia di tante persone a rischio di marginalità sociale».
«La Cooperativa Sociale Rose Blu da oltre 20 anni si occupa di servizi per le persone con disabilità promuovendone l’integrazione sociale, l’autonomia e l’autodeterminazione. Svolgiamo la nostra attività in un Centro diurno ma anche all’interno di un immobile confiscato alla mafia che sarà una Comunità Dopo di Noi, che conferisce al nostro lavoro un significato ancora più ampio di riscatto sociale e civile – ha dichiarato Domenico Barresi, Presidente Cooperativa Sociale Rose Blu Onlus. Quello che ora vogliamo realizzare con la Cooperativa negli spazi esterni della Comunità Dopo di Noi è un parco inclusivo e una fattoria didattica per permettere attività di pet therapy. Nell’ambito di questo più ampio intervento, ha assunto un importante significato la creazione di un frutteto grazie al contributo di Procter & Gamble che tramite AzzeroCO2 ha permesso che fossero messi a dimora 60 alberi a frutto. Attraverso questa iniziativa gli ospiti con disabilità della Comunità potranno svolgere attività agricola sociale».
Quello calabrese non è l’unico Frutteto che si rivolge a persone con disabilità. A Modica, il primo Frutteto realizzato da P&G, ragazzi disabili e anziani coltivano 60 piante di limoni, melograni e fichi con i volontari della Coop. Sociale “A. Portogallo”; l’Orto-Frutteto Solidale di Teramo conta invece 50 piante e sorge sui terreni dell’Associazione Rurabilandia che conduce una fattoria didattica e un agriturismo impiegando ragazzi con Sindrome di Down. E ancora: a Sesto Fiorentino (FI), la Coop. Sociale La Fonte promuove la cultura del lavoro come strumento di emancipazione per persone disabili e socialmente fragili e la Coop. Sant’Anna che nel suo centro a La Spezia offre a ragazzi autistici la possibilità di intraprendere un percorso post scolastico per l’inserimento lavorativo.
A questi cinque se ne sommano altri 18, per un totale di 23 Orto-Frutteti Solidali che Procter & Gamble con AzzeroCO2 ha realizzato in tutta Italia: si estendono su circa 30.000 metri quadri e contano oltre 2.000 alberi da frutto e melliferi, che aiuteranno nel corso della loro vita ad assorbire oltre 1.000 tonnellate di CO2, a salvaguardare la biodiversità e a promuovere l’inclusione sociale e lavorativa di circa 400 soggetti fragili e a rischio di emarginazione sociale, garantendone al contempo l’autonomia economica. Spazi verdi che creano valore per tutti e che il Diversity Brand Index, unica ricerca italiana che misura e verifica il reale impegno delle aziende sulla DE&I (Diversity, Equity and Inclusion), riconosce tra le TOP 10 Initiatives 2023, ovvero i dieci progetti con più alto impatto sociale e che si sono più distinti come best practices autentiche e innovative.
«Insieme a Procter & Gamble continuiamo a mettere a dimora la solidarietà e il riscatto sociale. L’intervento realizzato presso La Cooperativa Rose Blu Onlus rappresenta un nuovo tassello in questo percorso che coniuga la cura delle persone a quella dell’ambiente – ha dichiarato Annalisa Corrado, Responsabile progetti Innovativi di AzzeroCO2. Un progetto a cui teniamo molto che ha come obiettivo quello di creare un ambiente inclusivo e sostenibile nel quale ragazze e ragazzi con disabilità possano sviluppare le loro abilità e competenze e sentirsi parte della collettività. Un esempio concreto di come dalla cooperazione possono fiorire iniziative che possono fare la differenza, generando un impatto positivo sulla comunità e sul territorio».
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