VILLA SAN GIOVANNI – È pronto a nuove battaglie in difesa del diritto allo studio il ricostituito Comitato genitori dell’Istituto d’istruzione superiore “Nostro-Repaci”. Riunitisi nei locali scolastici siti in via Zanotti Bianco, Albino Rizzuto, Sonia Labate, Simona Accurso, Cinzia Scappatura, Antonella Polistena, Fortunato Aversa e Maurizio Cimino hanno deliberato all’unanimità di approvare lo Statuto del Comitato genitori. Unanimità pure per l’elezione del presidente e del segretario del Comitato, rispettivamente Sonia Labate e il nuovo entrato Maurizio Cimino. Componenti di diritto del Comitato genitori sono tutti i rappresentanti di classe dell’Istituto.
In questa fase, l’attenzione del Comitato genitori sarà rivolta anche e soprattutto all’edificio scolastico di via Marconi, da anni chiuso per inagibilità e in attesa di essere demolito e ricostruito come da progetto della Città metropolitana. Il cantiere tarda a partire e, nonostante la dichiarata pericolosità della struttura, da quella strada continuano a passarci studenti e non solo. Ma la lotta del Comitato toccherà tanti altri aspetti, in primis quello della dislocazione delle lezioni in più sedi e i conseguenti disagi.
«Abbiamo sentito la necessità di ricostituire il Comitato genitori – spiega il presidente Sonia Labate – perché l’edificio di via Marconi è ancora lì abbandonato e vogliamo capire cosa stia succedendo e cosa sia successo; non si sa nulla, se non che l’iter è ancora al Genio civile; non c’è nemmeno una corsia preferenziale per le scuole. In più, vogliamo chiedere alla Città metropolitana una rimodulazione degli spazi, anche nelle scuole, perché ci sono disponibilità in via De Gasperi (sede Alberghiero, ndr). Vogliamo che venga qualcuno a rendersi conto di come sono sistemate le scuole, valutando se si può recuperare qualche spazio e se è possibile eliminare qualche affitto. Per il Liceo è diventato davvero insostenibile gestire tante cose, ad esempio anche una prova d’evacuazione va fatta più volte perché c’è la settimana corta con la turnazione giornaliera dei ragazzi e una sezione rimane a casa. Altro esempio: se si fa la presentazione di un libro mercoledì, magari la sezione H è a casa e quindi non si dà la possibilità a detta sezione di partecipare. Senza dimenticare l’itineranza dei docenti che salgono e scendono perdendo sempre minuti. Gli esempi potrebbero continuare per qualsiasi cosa; incastrare tutto è veramente un caos e a risentirne è il diritto allo studio dei nostri figli. Le porte del Comitato – conclude Labate – sono aperte a tutti i genitori che volessero aderirvi, abbiamo sempre accolto tutti e accogliamo tutti. Vogliamo continuare a lottare, sempre con documenti alla mano e nella massima legalità e trasparenza». (Francesca Meduri)
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