VILLA SAN GIOVANNI – È polemica sui progetti Pnrr per l’ex fabbrica Isa. A storcere il naso è l’associazione Cenidia, che con un post su Facebook a firma di Andrea Catalano interviene a muso duro sia contro l’Amministrazione Caminiti sia contro le associazioni villesi che con Cenidia avevano percorso il cammino verso la presentazione di idee e progetti per beneficiare di fondi Pnrr.
Esordisce Catalano: «Isa, una scelta d’amore.
Sì, perché per noi l’ISA è stata, e sarà sempre e solo, una scelta d’amore: riportarla alla memoria di una comunità sottraendola all’oblio.
Un laboratorio, durato 6 anni, scaturito dai lavori dell’incontro-dibattito “Spaesati” dell’aprile 2017, dove i relatori: un antropologo, uno storico e una esperta in comunicazione culturale ci hanno dato suggestioni di un possibile sentiero per il ritrovamento di una comunità “spaesata”. Memoria e identità le due “coordinate”, l’arte e la cultura come “bussola”.
Il quartiere Immacolata e l’ISA sono così diventati un laboratorio, (elab 1) “Rigenerazione urbana e umana del quartiere Immacolata”, e tutte le attività effettuate:
– performance d’arte nelle piazzette del rione e muralismo sulle scalette dell’ex Isa;
– interventi di urbanismo tattico per far nascere spazi urbani di comunità (piazzetta Sant’Arte);
– raccolta firme per il non abbattimento, con oltre 2 500 firme raccolte ai banchetti;
– cinque edizioni di “Ceniadi – accadono cose”, eventi di arte visive e perfomative;
– la campagna raccolta fondi “ISA: una SCELTA d’AMORE” per il restauro conservativo della ciminiera, come incipit e simbolo per la rigenerazione di tutta l’area, sono state autofinanziate e autoprodotte con il supporto di centinaia di persone, di associazioni e artisti che hanno donato il loro tempo e la loro arte».
Un resoconto dettagliato quello fornito da Catalano, che prosegue illustrando ciò che era stato pensato per l’Isa: «Le attività svolte hanno contribuito a processi di ritrovamento e dialogo con la comunità che ha immaginato una nuova vita dell’ex fabbrica ISA. Un processo virtuoso “dal basso” che prevedeva, oltre al restauro conservativo della ciminiera, un centro culturale con teatro comunale da 200/250 posti, laboratori di falegnameria e sartoria negli storici capannoni a volta, residenze d’artista, e altro … tutto inserito in un progetto di economia circolare e di autogestione, con la formazione di cooperative di comunità. Non un costo per le amministrazioni, ma realtà produttive, finalizzate anche ad una socialità fattiva.
Era questa l’idea progettuale per l’ISA, idea che avevamo proposto e condiviso con i presenti ai tavoli del PNRR presso il Nuvola Rossa; nessuna richiesta né di asilo nido, né tantomeno di auditorium».
E invece? Chiede e si risponde da solo Catalano, che non nasconde la propria delusione per come sono andate le cose: «Il processo virtuoso dal basso è stato stravolto e mortificato da scelte dall’alto: asilo nido, auditorium e … il resto non c’è dato saperlo, in quanto, seppur citati come protagonisti, non siamo stati informati di nulla. L’ISA non è più un bene comune: è “cosa loro”.
Dispiace e sconcerta che persone e associazioni, oggi vicine a questa Amministrazione e che hanno condiviso questo nostro percorso, siano rimaste silenti e complici di quanto stava accadendo.
Quindi: il processo dal basso è stato violentemente interrotto e il futuro dell’ISA deciso “dall’alto”, svilendo così l’impegno e l’entusiasmo di centinaia di persone che in questi anni hanno creduto in una progettualità partecipata e condivisa.
Sono stati sei anni meravigliosi, pieni di emozionanti ritrovamenti e nuovi incontri, sotto lo “sguardo” protettivo della nostra ciminiera che, seppur ferita, è il simbolo di una comunità che vorrebbe ritrovarsi.
Un laboratorio duplicabile in altri quartieri: i cittadini si riappropriano dei luoghi e si sentono parte di una comunità … questo può avvenire solo a patto che le amministrazioni acquisiscano la consapevolezza che devono spogliarsi della autoreferenzialità e diventare facilitatori dei processi dal basso».
Andrea Catalano, infine, comunica: «Visto che la ciminiera verrà restaurata con i fondi del Pnrr (3 milioni di euro), le somme raccolte con la campagna “Isa, una scelta d’amore” (euro 6.043,00 – al netto di: spese piattaforma, versamenti paypal, spese di comunicazione e promozione) verranno destinate ad azioni che riguarderanno il quartiere Immacolata.
Chiunque volesse contribuire con idee, può inviare un abstract alla mail info@cenidia.it, non nei commenti di questo post».
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