Nei giorni scorsi, personale della Polizia di Stato di Reggio Calabria ha tratto in arresto, nella flagranza di reato, un soggetto di nazionalità italiana, A.L. cl. ’95 indiziato, allo stato del procedimento in fase di indagini preliminari, di detenzione e trasporto illecito di sostanza stupefacente, aggravati dall’ingente quantità.
Nello specifico, personale della Squadra Mobile di Reggio Calabria, nell’ambito della consueta attività volta alla prevenzione ed alla repressione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, si trovava impegnato nel comune di Villa San Giovanni, presso gli imbarcaderi dei traghetti diretti in Sicilia (il servizio in questione viene infatti implementato a ridosso dei periodi di vacanza e, quindi, di maggiore affluenza presso il predetto scalo portuale).
Qui il personale di pattuglia si avvedeva subito del fatto che, a bordo di una macchina in coda insieme ad altri veicoli tutti in procinto di imbarcarsi sulla nave, vi era un uomo il quale mostrava un atteggiamento già particolarmente teso e nervoso e, alla vista di un’auto della Polizia di passaggio, si era mostrato ulteriormente preoccupato ed impaziente di salire sul traghetto.
Per tale motivo gli Agenti della Squadra Mobile si erano prontamente avvicinati e lo avevano invitato a declinare le proprie generalità, oltre a fornire i documenti della vettura e la propria patente di guida. In tale circostanza la reazione scomposta dell’uomo, da subito estremamente insofferente, aveva definitivamente confermato i sospetti insorti negli investigatori, inducendoli ad effettuare una perquisizione personale al conducente, poi estesa anche al veicolo.
Nel corso di tale attività di Polizia Giudiziaria venivano così rinvenuti nel bagagliaio posteriore della vettura due voluminosi borsoni neri contenenti la sostanza stupefacente che, dopo il disbrigo delle formalità di rito connesse all’arresto ed agli esami della Polizia Scientifica, risultava pari a kg. 64,8 di hashish e kg. 1,1 di marijuana.
L’intera operazione veniva coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria e, successivamente all’arresto, A.L. veniva tradotto presso la casa circondariale di Arghillà a Reggio Calabria. Il suo arresto veniva quindi convalidato dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria che disponeva a suo carico la misura cautelare in carcere.
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