VILLA SAN GIOVANNI – L’architetto Salvatore Foti, in forza al Comune di Villa San Giovanni nel ruolo di responsabile del settore lavori pubblici, qualità urbana e ambientale, è tra gli oltre 70 indagati (per lui sono scattati gli arresti domiciliari) nell’inchiesta “Aeternum”, che ha scoperchiato interessi e malaffare nella gestione del cimitero di Cittanova, smantellando una “gestione parallela” all’ente locale.
A Foti, che in passato è anche stato sindaco di Terranova Sappio Minulo, vengono contestati fatti riferiti a quando era responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Cittanova. In particolare, il professionista è finito nell’indagine, insieme a personale della Polizia locale, «per illeciti commessi – si legge nel comunicato che ha svelato l’inchiesta – in occasione dell’esumazione straordinaria eseguita nell’anno 2020, a seguito di appalto bandito dal Comune di Cittanova ed aggiudicato da una terza impresa di Cittanova, il cui responsabile risulta anch’esso tra gli indagati. In quel frangente, gli operai della ditta, per massimizzare il numero dei loculi liberati e rendere più economici e rapidi i lavori, avevano eseguito le dissepolture con un uno scavatore, senza alcuna attenzione alla rottura dei feretri ed alla necessità di estrarre a mano i resti mortali. Il materiale di risulta, mischiato a resti umani, veniva poi risotterrato poco distante. Gli agenti della polizia locale e il tecnico comunale, pur essendo tutti stati pienamente consapevoli delle modalità d’azione degli operai perché presenti sul posto, – prosegue il comunicato – non intervenivano per bloccare le operazioni o, quantomeno, per imporre agli operai una diversa prassi di esecuzione delle operazioni che fosse conforme alla normativa richiamata, lasciando l’impresa libera di proseguire i lavori come più gradito».
Pur non essendoci collegamenti tra i fatti di Cittanova e l’attività dell’architetto Foti al Comune di Villa San Giovanni, è chiaro che la notizia del suo arresto ha suscitato un certo scalpore nella città dello Stretto, già provata dalle note vicende giudiziarie che qualche anno fa hanno riguardato l’ufficio tecnico comunale. Allo scalpore si è aggiunta non poca preoccupazione, sia per il ruolo di vertice ricoperto da Foti sia per le tante questioni in itinere di cui lui si stava occupando e che ora potrebbero in qualche modo incepparsi.
Arresto Foti, il commento dell’amministrazione comunale
La squadra del sindaco Giusy Caminiti si dice «scossa» e aggiunge: «Nella nostra Città l’architetto si è distinto per competenza e concretezza, fino all’incontro pubblico di giovedì 14 settembre avente ad oggetto la struttura sportiva “Io gioco legale”. Sarà la giustizia a fare il suo corso e la magistratura (nella quale confidiamo ancor più come amministratori) ad accertare eventuali responsabilità. In uno Stato di diritto, ogni condanna mediatica in fase di indagini è da giustizialisti. Nessuno può credere di utilizzare un momento così delicato per un uomo, un professionista, una famiglia e, non da ultimo, un’Amministrazione chiamata a riorganizzare un settore nevralgico per le risposte ai cittadini, per speculare e strumentalizzare scelte politico amministrative operate nell’esclusivo interesse della comunità. Non ci siamo prestati sin qui e a maggior ragione non lo faremo adesso di fronte ad una vicenda umana che merita rispetto e a una vicenda giudiziaria tutta ancora in divenire». (f.m.)
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