Al grido di «un disastro annunciato» i segretari di CISL FP – FP CGIL e CSE FLPL – Vincenzo Sera, Francesca Galatti, Saveria D’Ascola riferiscono che «giorno 15 settembre 2023 si è tenuta l’assemblea di tutti i lavoratori del Comune di Villa San Giovanni con la RSU per discutere dei gravi ed atavici problemi dell’Ente», e analizzano «quanto è stato fatto per cercare di risolvere i problemi che stanno mortificando i lavoratori».
«Avviato lo stato di agitazione a febbraio 2023, il 29 giugno u.s. – scrivono le sigle sindacali – si è conclusa la fase di conciliazione con l’impegno dell’Ente di risolvere tutte le criticità sollevate, ad oggi permane la stessa situazione, in assoluto disprezzo ed arroganza. Nello specifico: Costituzione fondo anno 2023 – Avvio C.C.D.I. anno 2023/2025 – atti consequenziali; Compilazione schede di valutazione dei dipendenti anni precedenti; Sistemazione ed avvio a regime piatta forma Halley; Arretrati contrattuali; Applicazione accordo contratto decentrato dal 2019 al 2022 – liquidazione istituti economici; Applicazione PEO anno 2022; Problematiche buste paga; Informativa rinnovo contrattuali personale ATS e Programmazione assunzioni a tempo indeterminato; Mancati versamenti contributi INPS fermi al 31/12/2021; Recupero ore lavoratori ex LSU-LPU anno 2022».
«Già dal dicembre del 2022 – continuano i sindacati – si notavano comportamenti molto discutibili, esattamente dopo la sottoscrizione dell’ipotesi contrattuale parte economica del 29 dicembre 2022 ad oggi non è dato sapere cosa è stato fatto dal Presidente della delegazione trattante. Non è ammissibile che il Presidente della delegazione trattante non rispetti le fasi previste per la sottoscrizione definitiva di un Contratto integrativo. Di fatto, dopo la certificazione dei Revisori, e dell’autorizzazione dell’organo di direzione politica, la procedura negoziale si conclude con la sottoscrizione formale e definitiva del contratto decentrato integrativo. Solo con la sottoscrizione definitiva, il contratto integrativo diventa giuridicamente efficace e può essere applicato con riferimento a tutti gli istituti, normativi ed economici, ivi disciplinati. Forse si sarà dimenticato causando comunque un danno ai lavoratori. Stranamente però la stessa procedura l’ha adottata in un altro Comune causando un grave danno ai lavoratori. Diversi sono stati i solleciti e gli inviti a corrette relazioni sindacali, costretti quindi ad attivare lo stato di agitazione».
«Con tutte le problematiche e le criticità – si legge ancora nel comunicato dei sindacati – si è solo registrato che, per il Presidente della delegazione trattante ha avuto l’interesse solo per l’approvazione del regolamento degli incentivi tecnici.
A seguire ordini di servizio, riorganizzazione di qualche settore, oggetto di contestazione, tutti atti mai comunicati alle OO.SS, ma soprattutto continue vessazioni ai lavoratori, spesso molte velate anche sotto l’aspetto del demansionamento. Una gestione sicuramente con tante ombre e poca luce, non conforme agli obblighi di Informazione previsti dal contratto Nazionale».
«Relazioni sindacali negate contrariamente a quanto previsto dalla norma. Le corrette relazioni sindacali, servono alla partecipazione consapevole, nel rispetto delle parti, contribuiscono per la risoluzione dei problemi e dei conflitti, attraverso di essi si contempora la missione di servizio pubblico delle amministrazioni a vantaggio degli utenti dei cittadini, tutelando anche gli interessi dei lavoratori. Principi sconosciuti all’interno dell’Ente».
Continuano i segretari delle tre sigle sindacali FP CGIL – CISL FP – CSE FLPL: «Deprecabile e immorale l’atteggiamento messo in atto nei confronti dei lavoratori da parte di chi ha il compito del management dell’Ente, mai percepito forse, dal Sindaco. Contratti Integrativi sottoscritti e negati, istituti contrattuali mai resi esigibili, per non parlare di alcuni obblighi legislativi, quale ad esempio il versamento dei contributi all’INPS per alcuni dipendenti fermi a dicembre 2021, buste paga difformi ed incomprensibili. Immorale, nei confronti dei lavoratori e delle rispettive famiglie.
Oggi gli ex LSU LPU devono recuperare le ore per la somma etero finanziata da parte del Governo e dalla Regione, i famosi Euro 18 mila annui, somma assegnata per legge. Soldi dei lavoratori che alla data odierna non sono riusciti ad incassare per il caos, per l’inettitudine di alcuni che avrebbero dovuto fin da subito convocare i lavoratori tutti e far sottoscrivere un’appendice ai contratti per l’aumento orario nonché per il recupero delle ore. Rispetto questa vertenza, alcuni lavoratori hanno recuperato poche ore, altri 5 lavoratori non hanno mai recuperato, per alcuni è stata già avviata la procedura legale che interesserà anche la Corte dei Conti. In assemblea si è presentata una grave situazione ancora più grave di un lavoratore che tra non molto andrà in pensione e percepirà una misera pensione e, non avrà l’opportunità di recuperare le ore. Per tutti questi lavoratori, se la Regione non permetterà l’anno prossimo il recupero delle ore, subiranno un grave danno economico. Un danno che peserà sicuramente sulla comunità Villese e sulle casse dell’Ente. Certamente, ci si aspettava già dal primo incontro avuto con Il Sindaco una seria presa di posizione più volte annunciata ma, mai attuata».
E concludono: «Oggi dopo aver ascoltato ancora una volta i tanti lavoratori presenti in assemblea, siamo sempre più convinti di assistere al famoso Editto di Franceschiello, “Facite ammuina”:«All’ordine “facite ammuina” tutti chilli che stanno a prora, vann’ a poppa e chill che stann’ a poppa vann’ a prora; chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta; tutti chilli che stanno abbascio vann’ coppa e chili che stanno ‘ncoppa vann’ abbascio; chi nun tiene nient’a ffa, s’aremeni a ’cca e a ‘lla», e perché no, la famosa frase tratta da “Il Gattopardo”: «”Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”, nel caos più totale». In poche parole, non si è assistito ad un nessun sovvertimento dell’organizzazione precedente, ma si è lasciato intendere che in effetti tutto è cambiato avendo ribaltato la situazione di fatto, “Ma come?”. Pertanto, avendo avuto il mandato dell’assemblea si procederà con una o più giornate di sciopero, fin quando non si risolveranno gli atavici problemi dei lavoratori e nel contempo si chiede al Sindaco, una rotazione dei responsabili e con fermezza la revoca dell’incarico al Segretario Generale e di voler accertare le probabili inadempienze con la conseguente responsabilità erariale, in applicazione degli artt. 99 – 100 del D. Lgs n. 267/2000 e s.m.».
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