L’oppisiozione consiliare all’attacco sul funzionamento della Commissione Territorio
VILLA SAN GIOVANNI – Riunioni rare e quasi sempre su sollecito dell’opposizione consiliare, proprio mentre Villa San Giovanni è al centro dell’attenzione nazionale e mondiale per “l’operazione Ponte sullo Stretto” e non solo. È un paradosso quello che viene denunciato dai consiglieri Domenico De Marco e Filippo Lucisano in merito al funzionamento della Commissione Territorio, dove rivestono rispettivamente i ruoli di vicepresidente e componente in quota minoranza.
Dopo il no alla riattivazione della Commissione Ponte-Piano Strategico, l’opposizione confidava almeno in un cambio di passo e di metodo della Commissione Territorio, salvo poi dover nuovamente prendere atto che lo stesso organo consiliare «non svolge quello che dovrebbe essere il suo ruolo fondamentale».
Nel mirino di De Marco e Lucisano finiscono sia il presidente della Commissione, Pietro Idone, sia il sindaco e il presidente del Consiglio, Giusy Caminiti e Caterina Trecroci, queste ultime «responsabili ognuna per la propria parte, ovvero per l’indirizzo politico l’una e per il concretizzarsi del reale funzionamento delle Commissioni consiliari l’altra». De Marco e Lucisano rilanciano le accuse «circa un metodo poco edificante dal punto di vista politico e istituzionale», riferendo il «triste epilogo di una Commissione Territorio che ci ha resi protagonisti, nostro malgrado, di una situazione assolutamente imbarazzante».
L’ultimissima adunanza della Commissione, sempre richiesta dalla minoranza, ha infatti lasciato l’amaro in bocca a entrambi i consiglieri, in quanto «costretti ad affrontare un muro di gomma della maggioranza che con i suoi componenti e con un metodo poco trasparente non informa e non coinvolge quella parte del consiglio comunale che non rientra tra gli scranni della maggioranza». Per De Marco e Lucisano, dunque, è «paradossale che in un momento storico assolutamente importante per il territorio villese, forse il più importante di sempre, che vede il Governo nazionale programmare e finanziare una serie di opere e di infrastrutture di valenza internazionale, la maggioranza Caminiti non si assume realmente la responsabilità politica del coinvolgimento della minoranza anche attraverso il lavoro delle commissioni, organi di supporto politico del Consiglio».
E ancora: «Ci ritroviamo costretti a “dover rincorrere” informazioni vista la mancanza di responsabilità dimostrata dal presidente Idone che convoca sporadicamente la Commissione. A chi vale questo modo di fare? Che ruolo funzionale ha una Commissione Territorio in tal modo organizzata?». Questi gli interrogativi che De Marco e Lucisano hanno già posto a Idone, evidenziandogli «che non è più ammissibile una situazione così grave e che non saremo disponibili – avvisano infine i due consiglieri di minoranza – ad attendere ulteriormente se non ci sarà un reale cambio di passo più volte richiesto in Consiglio e durante i lavori della stessa Commissione».
La replica della maggioranza: «Il centrodestra pensa solo al Ponte»
A ribattere alle rimostranze della minoranza il sindaco, la giunta e il gruppo consiliare “Città in Movimento”: «Il presidente della commissione territorio Pietro Idone sta svolgendo egregiamente il suo ruolo. Rispediamo al mittente l’accusa di un metodo “poco edificante dal punto di vista politico amministrativo” che a quanto pare è da ascrivere invece ai consiglieri di minoranza, che non hanno mai inteso discutere in seno al consiglio comunale le questioni più importanti per la città (una per tutte, la mancata discussione del bilancio di previsione 2021/2023, dal momento che per la prima volta la minoranza consiliare non ha inteso affrontare e discutere il documento economico finanziario)».
«I consiglieri di minoranza – sostengono Caminiti e squadra – non chiedono che siano correttamente svolti i lavori delle commissioni consiliari, ma pretendono di discutere in commissione scelte amministrative che esulano dalla competenza del consiglio comunale. Il ruolo delle commissioni consiliari è fin troppo chiaro e la presidente Trecroci come il presidente Idone lo hanno perfettamente interpretato: passano dai lavori delle commissioni le discussioni e gli approfondimenti relativi a tutti i punti all’ordine del giorno che devono essere esaminati discussi e votati dal civico consesso. Piuttosto i consiglieri di minoranza sembrano avere un unico problema, quello delle “opere e infrastrutture di valenza internazionale”: eppure, continuando a rimanere ancorati alla proposta di istituzione di una commissione ponte che è stata sonoramente bocciata dal consiglio comunale, non hanno inteso partecipare alla composizione della commissione di studio con professionisti di comprovata e specifica esperienza».
E ancora: «Abbiamo chiesto ai consiglieri comunali di minoranza di partecipare alla scelta dei professionisti; abbiamo anche chiesto loro di offrire dei nominativi in maniera tale che con la nomina della commissione da parte del sindaco tutte le anime consiliari fossero in essa rappresentate: nulla di tutto ciò! E invece (e non è la prima volta!), la minoranza consiliare non ha inteso affrontare nei contenuti la questione ponte trincerandosi dietro un metodo, il nostro, democratico, che dice di non condividere. Se si pretendeva che il presidente della commissione territorio Pietro Idone fosse segretario della minoranza consiliare (cosa, peraltro, richiesta già in passato al segretario dell’ente e alla presidente del consiglio), ricordiamo ai consiglieri che l’attività di vigilanza e di controllo cui sono stati chiamati dal responso delle urne passa attraverso un attento esame di atti e documenti tutti pubblicati all’albo pretorio. Non ha bisogno certamente della difesa di questa maggioranza il presidente Idone, perché ha interpretato nel migliore dei modi il ruolo cui è chiamato: l’attività della commissione territorio ha sempre preceduto i lavori consiliari per gli argomenti specifici».
«Ci sarà tempo e modo per parlare di ponte sullo stretto – garantisce infine la coalizione di maggioranza – ma nella modalità stabilita dal consiglio comunale: la commissione territorio allargata ai capigruppo consiliari con la collaborazione della commissione di studio di prossima nomina. Tutto il resto sì è strumentalizzazione politica ed impegnati, come siamo, nel ricostruire una Città non abbiamo tempo, modo, voglia di correre dietro ai pettegolezzi da bar». f.m.
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