VILLA SAN GIOVANNI – Tutto il Partito Democratico si ricompatta sul contrasto «all’illusione Ponte sullo Stretto».
Ieri pomeriggio, nella sala consiliare, i democratici hanno rilanciato le loro ragioni contro la mega opera: «Non si tratta semplicisticamente di dire sì o no alla realizzazione della Grande Opera. Non interessa davvero a nessuno il suo compimento, non interessa nè a Meloni, nè a Salvini che vogliono solo inaugurare cantieri. Si tratta, per le persone di buon senso, pragmaticamente, di porsi contro “questo” Ponte, contro “questo” metodo. Il Ponte di Berlusconi è travasato completamente nel Ponte di Salvini. Stessa Società committente, stesso appaltatore, stesso progetto desueto, stesse prescrizioni inevase, stesse incertezze».
Nicola Irto, senatore e segretario regionale, Nico Stumpo, deputato del territorio, Jasmine Cristallo, direzione nazionale dem e militante progressista, Antonio Morabito, segretario metropolitano PD, Armando Hyerace, coordinamento PD Messina, Antonella Russo, segreteria PD Sicilia, tutto il Circolo PD villese, Sandro Ruotolo, componente segreteria nazionale Dem e responsabile informazione e cultura, lo hanno detto chiaramente, in piena sintonia: «Questo Ponte allontana i territori, serve solo all’affermazione della leadership nel centrodestra, mortifica le comunità locali».
E anche i tecnici e gli avvocati intervenuti lo hanno confermato: «Il progetto definitivo non è stato davvero aggiornato, sugli espropri si brancola nel buio, sono pronti solo a spendere sulla “comunicazione” , pronti a fare propaganda con la “prima pietra”, pronti a devastare, con nuovi ecomostri, i territori delle due sponde».
Sandro Ruotolo, in particolare, rispondendo alle sollecitazioni dell’ex sindaco di Messina, Accorinti, e agli stimoli delle diverse sigle ambientaliste rappresentate in sala, è stato chiarissimo: «Il PD, con una sola voce a tutti i livelli di partito, apre un tavolo di confronto, sulle infrastrutture necessarie allo Stretto, con tutte le forze progressiste e davvero riformatrici, pronti a rappresentare le istanze di giustizia e perequazione sociale, di tutela e protezione dell’ambiente. I soldi del Ponte sono necessari per le ferrovie, per le strade, per le reti idriche, per la mobilità urbana, per il lavoro sicuro e stabile, per gli asili nido, per tentare di riequilibrare la distanza tra Nord e Sud».
«È funzionale a questo scopo sottrarre i fondi di coesione e di sviluppo di Calabria e Sicilia per investirli, sprecandoli, sul Ponte del Ministro Salvini?», domandano i dem.
Nicola Irto e Nico Stumpo hanno stigmatizzato «gli interessi che si muovono dietro l’operazione Ponte: prebende, incarichi, carriere, non possono giustificare la devastazione di Villa e di Messina. Non è corretto che uomini di partito rivestano incarichi negli organi direttivi della Società Stretto di Messina mentre, allo stesso tempo, i territori non sono rappresentati in alcun modo».
Un sentimento corale di unità di intenti e di sostegno a Villa e a Messina ha coinvolto tutti i numerosi partecipanti all’incontro. La sindaca di Villa Caminiti, pure intervenuta, ha chiarito come «la posizione “istituzionale” della sua Amministrazione non può di certo sottrarsi dal dovere di tutelare la Comunità a fronte dei tanti dubbi, dei tanti “se” che si accompagnano ad un’ operazione ancora carente da un punto di vista documentale e progettuale, ancora incerta».
Per il Partito Democratico, da ora in avanti, «l’approccio sarà sempre più operativo: sui singoli temi, giorno per giorno, a sostengo dei cittadini, degli espropriandi, diffondendo conoscenze, documenti, prospettive di lotta e di resistenza»
Le elezioni europee sono vicine e il tema Ponte sullo Stretto entrerà a pieno nella campagna elettorale.
Da ieri sera i Dem hanno una certezza in più: con Sandro Ruotolo – che ha confermato il suo lavoro per il territorio – saranno ancora più forti per opporsi «ad un inganno, ad un’illusione posta in essere proprio per lucrare qualche voto, per intercettare un po’ di consenso “drogato” dalla retorica e dall’ enormita’ farlocca dell’Opera risolutiva di tutti i mali del Sud».
E concludono: «Rimbocchiamoci le maniche, quindi, la battaglia è appena iniziata».
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