VILLA SAN GIOVANNI – Affiancata dalla sua maggioranza la sindaca Giusy Caminiti fa chiarezza su Ponte ed espropri, partendo dall’incontro avuto giovedì scorso al Mit col ministro Matteo Salvini (che «fin qui ha mantenuto le promesse») dopo l’approvazione della relazione del progettista di aggiornamento al progetto definitivo a cura della Stretto di Messina Spa. Ma l’iter è tutt’altro che completato e a essere decisivi saranno i prossimi passaggi. Caminiti interviene rispetto ad «alcune inesattezze» apparse sui giornali, specificando che l’ok decisivo al progetto definitivo spetterà solo al Cipess (a metà dell’anno in corso, secondo la Stretto di Messina Spa), sulla scorta della documentazione proveniente dal Mit e sulla scorta delle osservazioni, richieste e prescrizioni acquisite in sede di Conferenza dei servizi.
«Ci occuperemo degli espropri casa per casa»
Al tavolo della Conferenza siederà, naturalmente, anche il Comune di Villa. «Ci sarà chiesto un parere soprattutto sulla pianificazione della città», spiega la sindaca, puntualizzando poi in merito alla imminente pubblicazione sui quotidiani dell’avviso di avvio del procedimento espropriativo: «La pubblicazione degli espropriati – rimarca Giusy Caminiti – non equivale ad avviso di esproprio, che potrà esserci solo dopo l’approvazione del progetto da parte del Cipess». Un tema, quello degli espropri, che al netto della normale preoccupazione, l’Amministrazione comunale intende affrontare a viso aperto: «Agli espropriandi – sottolinea la sindaca – va tutta la nostra massima attenzione. A breve avremo il piano espropri 2023 e ce ne occuperemo casa per casa, seduti accanto ai cittadini interessati nell’interlocuzione con la Stretto di Messina Spa; cittadini che potranno presentare osservazioni e proporre altre soluzioni. Non è un lavoro facile – ammette Caminiti – ma lo sapevamo».
L'”imprevisto” del Ponte
Una sorta di imprevisto, per la coalizione di governo villese, doversi occupare del Ponte sullo Stretto: «Noi ci siamo presentati in campagna elettorale con un programma senza Ponte, pensando a un altro modello di sviluppo della città». Cosa fare, dunque, di fronte a una «decisione politica» e a una dichiarazione di pubblica utilità? «Abbiamo assunto – ribadisce la sindaca – una posizione istituzionale, a tutela della città, puntando su un metodo tecnico-scientifico per una Villa San Giovanni parte attiva, protagonista. Sappiamo che nei prossimi mesi si alzerà il livello di preoccupazione, perché le due paure più grandi sono legate al rischio che la città possa ritrovarsi con un’incompiuta (dopo l’apertura dei cantieri) e al rischio che possa diventare una città sotto il Ponte».
E proprio su quest’ultimo aspetto sindaca e squadra continuano a lanciare la sfida al governo nazionale: «Abbiamo detto a Salvini che non ci rassegneremo mai a subire il Ponte. Abbiamo chiesto che non ci sia un cantiere senza che la città sia preparata, soprattutto per la viabilità».
In poche parole: Villa reclama anzitutto progetti e interventi preliminari e non complementari e compensativi. «La nostra richiesta principale – ribadisce Caminiti– resta un accordo di programma quadro ad hoc per la città, specialmente per lo spostamento del porto a sud, mai progettato nonostante se ne parli da decenni. Abbiamo inserito nella pianificazione della città sia il porto a sud che il porticciolo turistico».
Programmazione a prescindere dal Ponte
La sindaca rassicura inoltre sul coinvolgimento del civico consesso e dei villesi: «Tutto passerà dall’aula consiliare. Dialogo e confronto stanno alla base del nostro metodo, abbiamo bisogno di parlare alla città e c’è bisogno che la città si faccia sentire anche con i singoli». E ancora: «Il momento più importante – evidenzia Caminiti – saranno i finanziamenti. Dobbiamo ragionare su tutte quelle aree non soggette a vincolo espropriativo e per le quali possiamo chiedere i fondi». Ma è chiaro che non ci si può “cullare” sul Ponte: «Stiamo programmando la città con e senza Ponte. Ci sono aree che vanno riqualificate a prescindere». Anche e soprattutto per questo, ormai da diversi mesi l’Amministrazione ha cominciato a dotarsi di un parco progetti su numerosi interventi che la stessa punta a realizzare cogliendo le varie opportunità di contributi che dovessero presentarsi.
Tornando al Ponte, altra importante certezza riferita dalla sindaca è che, stavolta, «non ci sarà posa di prima pietra senza progetto definitivo ed esecutivo», diversamente da quanto accaduto nel 2010 con la realizzazione della variante ferroviaria di Cannitello. E a proposito dell’inizio dei lavori, Caminiti sposta le lancette in avanti rispetto alla previsione (luglio 2024) della Stretto di Messina Spa: «L’apertura del cantiere vero e proprio, quello del pilastro – precisa la sindaca – dovrebbe avvenire a gennaio 2025, mentre la prossima estate, più probabilmente il prossimo autunno, dovrebbe aprire il cantiere per risolvere alcune interferenze». (fra.me.)
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