VILLA SAN GIOVANNI – L’opposizione – consiliare e non – non fa sconti alla sindaca Giusy Caminiti, che è finita sotto accusa prima per via della vicenda dei link della documentazione sul Ponte e poi per le sue dichiarazioni – considerate da più parti contraddittorie – sul progetto dell’opera. Ma vediamo cosa è successo appunto negli ultimissimi giorni.
Caminiti in assemblea: «Daremo parere negativo in Conferenza dei servizi»
In merito ai link della discordia, la sindaca si è pronunciata in apertura dell’assemblea pubblica di domenica scorsa: «Nessun mistero sulle password. Il Comune – in sintesi il suo intervento – non ha un elenco dei nomi degli espropriati, ma solo fogli, particelle e subalterno. Finché non verranno pubblicati gli avvisi non possiamo dare dei documenti con dati sensibili. I link ministeriali non sono gli stessi che il Comune ha ricevuto dalla Stretto di Messina».
Dopodiché, sempre nel corso dell’assemblea, rispondendo al segretario del Pd Enzo Musolino, la sindaca ha dichiarato testualmente: «Non c’è bisogno di nessuna moratoria, perché noi daremo parere negativo in Conferenza dei servizi. Ho sempre detto che qui non si mette una pietra se non c’è il superamento di tutte le prescrizioni e se non si arriva ad avere tutti gli studi che oggi non ci sono». Il tutto confermando l’approccio istituzionale dell’amministrazione comunale sulla mega infrastruttura: «Da istituzione riconosciamo – ha ribadito Caminiti – che è una decisione del governo centrale e cerchiamo di tutelare la città. Con l’ok al progetto definitivo (a giugno?) scatta la dichiarazione di pubblica utilità, cui seguiranno l’ok al progetto esecutivo e l’appalto. Realisticamente, i tempi già non sono stati rispettati. Ma sicuramente tutti abbiamo delle ansie per quello che potrà accadere nei prossimi mesi. Noi faremo un lavoro serio e giusto, meticoloso, perché siano tutelati i cittadini. Staremo accanto a ciascun espropriando, affrontando ogni singola posizione».
Contestualmente, la sindaca (in chiara difficoltà di fronte ai pressing dei ‘no ponte’) non ha assolutamente frenato i venti di guerra prospettati da molti presenti all’assemblea ma, anzi, è sembrata decisamente disponibile in tal senso, così come l’assessore Ruggero Marra che, dopo aver anche lui evidenziato l’approccio istituzionale del Comune e la giusta necessità di dover rispettare tutte le sensibilità sull’argomento Ponte, ha nello stesso tempo spronato i “no ponte” a reagire contro un’opera «inutile e dannosa». Insomma, gli amministratori hanno accolto con favore le prossime iniziative popolari ipotizzate in assemblea, che al di là della questione espropri promettono di essere contrarie anche e soprattutto al Ponte.
L’autosospensione di Forza Italia da tutte le commissioni consiliari
Ventiquattr’ore dopo l’assemblea, la protesta della minoranza ‘azzurra’ ha infiammato ancora di più il clima politico villese. Il gruppo consiliare di Forza Italia, infatti, ha dichiarato di non poterne più della «grave situazione di mancanza di agibilità democratica e di trasparenza nell’azione amministrativa e nelle commissioni consiliari», tanto da arrivare ad autosospendersi da tutte le commissioni consiliari: Territorio, presenti Domenico De Marco e il capogruppo Marco Santoro; Affari generali, con Daniele Siclari e Stefania Calderone; e Bilancio, con Daniele Siclari presidente e Marco Santoro.
Una forma di protesta, quella annunciata in conferenza stampa, determinata «dalla chiusura dell’amministrazione Caminiti di fronte alle ripetute richieste di informazioni e documentazione da parte della minoranza». Ora sul Ponte, prima su tante altre cose. «Il presidente della Commissione Territorio e il sindaco – così Forza Italia – continuano a non fornire documentazione essenziale in loro possesso su Ponte ed espropri. Questa mancanza di trasparenza è inaccettabile». Per Forza Italia, dunque, è giunto il tempo di «alzare la voce contro questa evidente usurpazione dei nostri diritti democratici e della nostra rappresentanza in Consiglio comunale, che oltre a creare disagio istituzionale non ci consente di esercitare il mandato di controllo ricevuto dall’elettorato».
La visita di Pietro Ciucci, tra silenzi e assenze
La quiete dopo la tempesta. A due giorni dall’animata assemblea, si è svolto in tutta tranquillità l’incontro degli amministratori villesi e non con l’ad della Stretto di Messina. Un clima fin troppo sereno, forse, considerando appunto quello che era successo la domenica prima. Solo un manifestante «simbolico» sotto la sede comunale e un Pietro Ciucci che ha potuto illustrare la relazione sul progetto del Ponte in piena calma, col solo sindaco di Campo Calabro Sandro Repaci a metterlo leggermente in difficoltà. Al di là delle solite richieste legate alla tutela della città, nessuna obiezione particolare è stata mossa dalla sindaca Giusy Caminiti né tantomeno dai suoi amministratori e consiglieri seduti negli scranni consiliari. E fin qui forse ci può stare, considerando che si trattava di un semplice momento istituzionale per presentare un progetto, ferma restando l’occasione di dialogo e confronto che non vietava assolutamente di poter fare osservazioni in modo civile ed educato. A far storcere il naso a molti, però, sono state le affermazioni di Caminiti, che dopo la linea “no ponte” sposata domenica in assemblea è sembrata addirittura propensa al Ponte durante l’incontro con Ciucci: «Vogliamo essere messi in condizione di esaminare un progetto così importante e rendere dei pareri definiti e fondati, perché miriamo ad avere, se deve essere, il progetto più bello del mondo. Se iniziamo a lavorare su una visione di ‘sistema’ dell’area allora possiamo veramente governare una fase di cambiamento». A ciò si sono aggiunte le dichiarazioni dell’assessore regionale ai Trasporti Staine, che in collegamento telefonico ha detto: «Ringrazio la sindaca per avere avuto la sensibilità di comprendere l’importanza di quest’opera».
Incontro con Ciucci disertato da gran parte dei sindaci dello Stretto
Hanno disertato l’aula consiliare numerosi sindaci dei comuni dell’area dello Stretto, che pare abbiano sposato la protesta dei consiglieri di Forza Italia del Comune di Villa San Giovanni. Per la precisione mancavano i primi cittadini di: Calanna, Laganadi, Santo Stefano, Sant’Alessio, San Roberto, Fiumara, Cardeto, Montebello Jonico. Dunque diversi amministratori dell’area dello Stretto, appartenenti sia al centrodestra che al centrosinistra, pare abbiano sposato la protesta dei consiglieri di Forza Italia del Comune di Villa San Giovanni.
REDAZIONE VILLAEDINTONI.IT
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