di FRANCESCA MEDURI
VILLA SAN GIOVANNI – «Calabria e Sicilia unite nella lotta, lo Stretto di Messina non si tocca!». È stato questo, ieri mattina, il refrain più utilizzato dai 1000, forse 1500, manifestanti che hanno animato la protesta contro il Ponte sullo Stretto per le strade di Villa San Giovanni.
Un corteo pacifico, colorato, vivace, determinato, e abbastanza partecipato seppur con numeri probabilmente inferiori rispetto alle aspettative della vigilia. Di sicuro non c’è stata un’adesione di massa dei villesi, altrimenti le presenze sarebbero state decisamente maggiori.
A marciare dalla centralissima piazza Valsesia fino al lungomare di Cannitello, per qui fermarsi nella piazza antistante la chiesa Maria Santissima di Portosalvo, sono stati: singoli cittadini; militanti e attivisti di comitati reggini e messinesi; membri di Legambiente, Wwf, Libera; esponenti di sindacati e partiti di centrosinistra, Cgil e Pd in testa; rappresentanti politico-istituzionali e candidati alle Europee.
Da Villa a Cannitello, un tripudio di bandiere, striscioni, cartelloni. E in cima al corteo un’insegna senza mezzi termini: «No al Ponte delle menzogne».
In prima linea i sindaci di Polistena, Gioia Tauro e Catanzaro, Michele Tripodi (con tanto di gonfalone oltre che con la fascia tricolore addosso), Aldo Alessio e Nicola Fiorita: tutti e tre, presenti sin dal raduno, hanno completato la marcia a piedi fino a Cannitello. Marcia che ha visto presenti anche diversi amministratori villesi, alcuni dei quali – tra questi la sindaca Giusy Caminiti, senza fascia tricolore – a un certo punto si sono spostati in auto direttamente a Cannitello. Nessuna traccia del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, mentre dal comune capoluogo è arrivato il consigliere di minoranza Saverio Pazzano (“La Strada”). E poi, ancora, tra gli altri, l’ex sindaco di Messina Renato Accorinti, il consigliere regionale dem Giovanni Muraca, i candidati alle Europee Sandro Ruotolo (Pd), Jasmine Cristallo (Pd), Mimmo Lucano (Alleanza Verdi e Sinistra) e Pasquale Tridico (M5S), il leader dei Verdi Angelo Bonelli.
Dal palchetto allestito in piazza a Cannitello, è emersa a chiare lettere tutta l’indignazione dei “No Ponte”: «Il nostro è un no politico, contro un modello di sviluppo colonialista»; «Lo Stretto di Messina ha una storia antichissima, qui l’unica costruzione è il mare perché il mare è la nostra risorsa»; «Vogliamo scuole, strade, ospedali, acqua potabile, non vogliamo il benessere di pochi e la fame di molti! Noi non siamo una colonia»; «Non siamo cavernicoli, siamo persone perbene e che hanno studiato!».
Non è mancata, inoltre, una contestazione verso la sindaca Caminiti: «Sono indignata dalla sua ambiguità, le sue dichiarazioni – ha detto, tra le altre cose, la villese Rosalba, del Centro sociale A. Cartella – hanno destato grande disorientamento e confusione tra i cittadini. Noi non vogliamo essere né la città sotto il Ponte né tantomeno la città che guarda a un qualsiasi ponte».
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