Emendamento decreto sicurezza della Lega: la sindaca Caminiti predica bene e razzola male

25 Maggio 2024
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La sindaca Giusy Caminiti è intervenuta rispetto all’emendamento del decreto sicurezza della Lega, cogliendo la palla al balzo per replicare al nostro titolo (“Contestata la sindaca”) dei giorni scorsi sulla manifestazione contro il Ponte sullo Stretto.

La prima cittadina ha difeso a spada tratta il libero pensiero, ma nello stesso tempo ha mantenuto la linea fin qui utilizzata contro chi osa mettere in discussione (con senso critico, domande e, semplicemente, raccontando la verità dei fatti) il suo operato e quello della sua amministrazione. Ha infatti scritto di non essere stata contestata ma semplicemente ascoltata, mettendo pertanto in dubbio quanto da noi riportato e offendendo il nostro lavoro. Il che significa che predica bene e razzola male, oltretutto dopo anni e anni di giornalismo locale trascorsi a lagnarsi per gli attacchi degli amministratori locali e dei loro sostenitori, secondo i quali dietro gli scritti di Giusy Caminiti c’erano delle ambizioni politiche. Attacchi puntualmente e fortemente condannati da questo giornale e dalla sottoscritta, che mai e poi mai avrebbe pensato che i governanti futuri e i loro seguaci si sarebbero rivelati altrettanto ostili nei confronti del libero giornalismo, “punendolo” tra le altre cose con comunicati serali che per gli altri sono invece pomeridiani. 

È vero che la contestazione verbale (almeno quella pubblica, tralasciando qui tutti i musi lunghi nei confronti di Caminiti&Co) – come evidenziato sia su Villaedintorni.it sia su Il Quotidiano – è arrivata da una sola persona (la villese Rosalba del Centro “A. Cartella” di Gallico), ma appunto la contestazione (peraltro registrata) c’è stata e sarebbe stato scorretto verso i “No Ponte” ignorarla, anche perché è stata bella pesante ed è giunta da una cittadina dettasi indignata per le ambiguità dimostrate sul Ponte dall’amministrazione che lei stessa ha votato; una cittadina che ha messo in discussione, contrastandole, criticandole, esprimendo dubbi, le parole di Caminiti&Co, e in particolare il tanto decantato metodo tecnico-scientifico, poiché i veri “No Ponte” non vogliono né questo né qualsiasi altro Ponte.

Dunque, non si capisce perché, nel comunicato diffuso ieri, la sindaca che ascolta tutti abbia ignorato le dichiarazioni della signora Rosalba, udite – con un certo imbarazzo, a veder le loro facce scure – pure dalla presidente del Consiglio e dagli assessori che erano a pochi passi dal palco della manifestazione.

Inoltre, la sindaca ha sottolineato il fatto di essere stata invitata a parlare sul palco nonostante i “No Ponte” fossero a conoscenza della sua posizione. Bene, ma a questo punto mi chiedo: quale posizione? Quella neutrale, istituzionale, tecnico-scientifica, o quella della contrarietà, del no, delle perplessità, del refrain “Nel nostro progetto di sviluppo il Ponte non c’era” e, soprattutto, della nota completamente ostile al Ponte firmata da Pietro Idone, Ada Pavone e Maria Grazia Melito?

Insomma, l’enigma continua a restare irrisolto e il disorientamento e la confusione – per usare le parole della signora Rosalba – aumentano sovrani nella comunità, in quanto l’amministrazione Caminiti insiste a non pronunciarsi in modo deciso e chiaro sull’opera tra le due sponde, ferma restando la necessità di dover ascoltare tutti i cittadini e di dover proseguire le varie interlocuzioni istituzionali (a cui la stessa avrebbe diritto a prescindere dalla propria posizione). (Francesca Meduri)

Ed ecco il comunicato completo divulgato ieri dalla sindaca: «Dopo la manifestazione di sabato scorso a villa San Giovanni che tutto è stato tranne che una manifestazione violenta, ma piuttosto una manifestazione pacifica, colorata, di tanti no differenti che si sono “parlati” e anche di tanti sì (alla sanità, alla pubblica istruzione, allo sviluppo sostenibile del territorio, alla tutela ambientale e paesaggistica), mi sembra assurdo che questo emendamento voglia colpire questo mondo! Chi manifesta il proprio pensiero in assoluta libertà e nel rispetto dei principi costituzionali e democratici è un’opportunità e giammai un problema per la Repubblica italiana. Siamo uno Stato di diritto e sono le istituzioni a dover pretendere il rispetto dei principi costituzionali, tutti!

Io sono il sindaco che dal palco della manifestazione No ponte ha espresso una posizione istituzionale, basata su una scelta di metodo (quello tecnico scientifico), motivando il no al progetto: mi è stato permesso di intervenire nonostante fosse ben nota la posizione dell’amministrazione comunale di Villa San Giovanni; sono stata ascoltata e non contestata; tutti abbiamo ascoltato e rispettato le opinioni altrui.

Nessuno può impedire o imbavagliare la libera e democratica manifestazione. Per tale ragione sembra a me davvero impossibile che un parlamentare abbia presentato un emendamento di questo tenore: non contro questo o quello, ma contro i capisaldi della Repubblica italiana, democratica ed antifascista!

Occupiamoci noi istituzioni, per prime, di principi e valori: i beni immateriali di questo Paese valgono incommensurabilmente più di qualunque opera strategica, perché la prima infrastruttura è la garanzia delle libertà democratiche e dei principi irrinunciabili della nostra carta costituzionale».

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