VILLA SAN GIOVANNI – Era dentro un sacchetto dell’immondizia, a sua volta racchiuso in uno zainetto blu, il corpicino della neonata trovata morta stamattina tra gli scogli della darsena di Pezzo.
Il drammatico rinvenimento, segnalato da un giovane pescatore alle forze dell’ordine, ha sconvolto la comunità villese in quella che doveva essere una tranquilla domenica di passeggiate e chiacchiere davanti a sua maestà lo Stretto di Messina.
Una comunità letteralmente incredula, indignata, davanti a tanta atrocità, compiuta da chi ha abbandonato la piccolina lungo il litorale villese.
Polizia e Arma indagano congiuntamente sul caso.
Sul posto, oltre a uomini del Commissariato di Villa, della Squadra mobile di Reggio Calabria e della Compagnia dei carabinieri di Villa, sono intervenuti i magistrati di turno (Tommaso Pozzati della Procura ordinaria e Giuseppe Creazzo della Procura per i minorenni) e gli specialisti della Polizia scientifica, che unitamente ai colleghi delle forze dell’ordine hanno avviato tutti i rilievi e gli accertamenti del caso.
Secondo una prima ricostruzione del fatto, anche considerando che la piccolissima vittima aveva ancora il cordone ombelicale, sembra che lo zaino sia stato portato tra gli scogli via terra poche ore dopo il parto.
La salma della sfortunatissima neonata, le cui origini straniere sembrerebbero confermate sia dai suoi tratti somatici sia dal velo caratteristico in cui era avvolta, è stata trasportata nella sala mortuaria del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria, probabilmente in attesa dell’esame autoptico.
Poliziotti, carabinieri e magistrati stanno cercando di capire se la neonata sia mancata durante il parto e quindi sia stata abbandonata già morta o se sia spirata per soffocamento dentro la busta di plastica e lo zaino. Si profilerebbero, dunque, principalmente due ipotesi di reato: occultamento di cadavere o omicidio. Ulteriori elementi utili alle indagini potrebbero provenire pure da eventuali riprese video delle telecamere collocate nei paraggi della darsena di Pezzo e della via marina.
Dopo l’intervento delle autorità competenti, la neonata ha ricevuto la benedizione di Don Salvatore Paviglianiti, guida della Parrocchia di Pezzo. (Francesca Meduri)
Don Salvatore Paviglianiti
«È stata un’immagine molto forte, per me e per tutti. Come sacerdote, come cristiano, ho fatto quello che dovevo fare, nella mia semplicità, nel mio ministero religioso. Ho voluto benedire un’anima, ho desiderato che la Vergine Maria la accogliesse in Paradiso, che diventasse l’angelo custode di tutti i bambini».
Antonio Marziale, garante Infanzia e adolescenza Regione Calabria
«A nessuno è dato trarre conclusioni sul “come?” e “perché?” una neonata sia stata trovata priva di vita, con ancora il cordone ombelicale attaccato, tra gli scogli del mare di Villa San Giovanni. Ogni congettura sarebbe arbitraria, generica e soprattutto mancherebbe di rispetto alle autorità inquirenti. Ciò che invece va detto è che l’episodio desta raccapriccio e non dovrebbe mai accadere».
«A chiunque – continua Marziale -potrà venire in mente di inquadrare questa morte entro il perimetro di un contesto di degrado sociale, ma ciò non basta a giustificare in alcun modo la mancanza di pietas, anzi denota spietatezza nel modo di disfarsi, ponendo il corpicino in una busta di plastica a sua volta contenuta in uno zaino. Ciò è davvero inaccettabile».
«Che la bambina sia morta prima o dopo essere gettata in mare – conclude Marziale – lo dirà l’autopsia, ma in entrambi i casi la verità è difficilissima da accettare, perché indicativa di una cultura opposta al rispetto della vita umana».
Amministrazione comunale Villa San Giovanni
«È tempo di silenzio e riflessione: davanti a quello zainetto, lì tra gli scogli, solo lacrime e tristezza infinita, quella degli uomini in divisa, dei giornalisti, dei medici, del parroco Don Salvatore che ha benedetto la piccola, di tutti noi che ci siamo sporti da quella ringhiera verso una visione che, per la prima volta, è stata di dolore!».
«Lo Stretto che regala magia e senso di libertà, oggi ha portato morte e sconforto.
Non sappiamo ancora cosa sia successo a Viola (un nome tutto nostro, a ricordare quel mare vicino al quale è stata ritrovata), alla sua mamma; non sappiamo quale dramma si celi dietro questo abbandono».
«Sappiamo però che qui c’è una Comunità che avrebbe adottato e protetto quella neonata e, adesso, con un senso di vuoto impotente, vuole salutarla e darle sepoltura».
«La aspettiamo in quella che, per troppo poco, è stata la sua Città».
Potrebbe interessarti
Rifiuti pericolosi nella rete fognaria di Reggio Calabria: denunciato titolare nota azienda
Francesca Meduri - 20 Novembre 2024Nell’ambito di un’attività di tutela ambientale, svolta dalla Polizia metropolitana di Reggio Calabria, diretta dal comandante Francesco Macheda, è stato…
Reggio, presidio di solidarietà per il magistrato Stefano Musolino
Francesca Meduri - 20 Novembre 2024La sezione Rosa Luxemburg di Sinistra Italiana di Reggio Calabria lancia un appello urgente a tutte le realtà politiche, civiche e…
Scilla, perseguita e minaccia il presunto amante della moglie: uomo sottoposto a misura cautelare
Francesca Meduri - 20 Novembre 2024MISURA CAUTELARE PER ATTI PERSECUTORI. UN UOMO SOTTO ACCUSA PER MINACCE E AGGRESSIONI I Carabinieri della Stazione di Scilla…