VILLA SAN GIOVANNI – Un sit-in pacifico di protesta è andato in scena lo scorso sabato mattina davanti alla scuola primaria “Don Milani” di Pezzo, dal 2015 oggetto di lavori infiniti che non ne consentiranno la riapertura nemmeno all’inizio del nuovo anno scolastico.
L’iniziativa è stata organizzata dal consigliere di minoranza Filippo Lucisano insieme ad altri genitori, una quindicina di famiglie che hanno sfidato il caldo per chiedere soluzioni atte a scongiurare ulteriori disagi per l’ormai consueto trasferimento dei bambini di Pezzo nella scuola media di Cannitello, dove continueranno a fare lezione almeno fino a tutto dicembre.
Appurato che la “Don Milani” non riaprirà a settembre, le famiglie sono tornate a rivendicare un servizio navetta gratuito per i propri figli; per alcune di loro, le tariffe dello scuolabus sono troppo alte, soprattutto per chi ha più di un bambino; altre, invece, non hanno un mezzo o ne hanno solo uno non sempre a disposizione del genitore che accompagna il figlio a scuola.
Hanno aderito al sit-in anche altri consiglieri di minoranza e gli ex sindaci Antonio Messina e Giovanni Siclari.
Avvisata dal Commissariato dell’iniziativa in corso, è giunta sul posto pure la sindaca Giusy Caminiti accompagnata da alcuni assessori e consiglieri. L’amministrazione comunale si è impegnata a valutare le necessità manifestate dalle famiglie in merito a un servizio navetta gratuito: «Dobbiamo verificare la copertura del servizio», ha spiegato Caminiti. Sui tempi di riapertura della “Don Milani”, inoltre, la sindaca ha detto: «Se tutto procede come da cronoprogramma, i lavori saranno completati entro la fine del 2024 visto che è stata fatta una perizia di variante per alcuni interventi aggiuntivi».
Dal canto suo, il promotore del sit-in ha tenuto a evidenziare: «Comprendiamo le ragioni del Comune – così il consigliere Filippo Lucisano – ma noi chiediamo un servizio navetta gratuito. Non è corretto che il disagio ricada solo sulle famiglie ed è il Comune a doversi attivare affinché ciò non avvenga. A ogni modo, con questo sit-in non è stata nostra intenzione andare contro qualcuno, ma andare a favore di qualcosa, il diritto allo studio dei piccoli studenti del quartiere di Pezzo». (FRA.ME.)
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