Ponte, Siclari: «Opera non in discussione ma servono garanzie su tutela città»

13 Ottobre 2024
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VILLA SAN GIOVANNI – Il consigliere comunale e coordinatore cittadino di Forza Italia, Daniele Siclari, ha sentito l’esigenza di chiarire la propria posizione in merito al Ponte sullo Stretto.

 

«La posizione politica istituzionale assunta dal sottoscritto, anche nella qualità di coordinatore cittadino di Forza Italia, in merito alla discussione sulle osservazioni tecniche collegate alla realizzazione del Ponte sullo stretto, nell’ultimo civico consesso, vuole ancora una volta essere a supporto del territorio ed a tutela della collettività Villese. Appare scontato oltremodo la mia posizione assolutamente favorevole alla realizzazione del collegamento stabile per i molteplici benefici in termini di sviluppo infrastrutturale del territorio e non solo, ma, tutto ciò non può discernere da una valutazione obiettiva e razionale sulla indispensabile tutela di ogni singolo cittadino, anche fosse uno solo, che dovesse subire un minimo disagio».

«Lo abbiamo visto in passato come la presenza forte delle istituzioni comunali ha consentito una tutela chiara verso i cittadini di Piale che, dalla realizzazione della omonima galleria, stavano subendo disagi e, addirittura, il rischio del crollo delle proprie abitazioni. Quel modello di concertazione, anche attraverso il confronto con le associazioni ed i comitati cittadini, è stata la chiave di volta per evitare danni ancor più pesanti e tutele complessive del territorio. Pertanto, non intendo avallare si o no al ponte semplicemente ideologici e per “partito preso” se non dopo avere garantito e tutelato ogni singolo cittadino Villese che mi onoro di rappresentare in Consiglio Comunale».

«Seppur con la consapevolezza e la convinzione che da parte mia non è messa in discussione l’opera Ponte e il mio favore ad essa, ma, ritengo necessario l’attivazione di azioni concrete a tutela del territorio che deve avere il massimo dalla realizzazione di questa infrastruttura con le necessarie rassicurazioni. In tal senso ritengo fondamentale che ci siano le garanzie preventive da parte della società Stretto di Messina sulla questione ripascimento, programmata per la sponda Siciliana e non per quella Calabrese, così come delle certezze sul come si affronteranno le interferenze con i sottoservizi cittadini, in modo tale che la realizzazione di nuovi pozzi siano poi inseriti in una nuova convenzione del sistema idrico cittadino che da troppo tempo è fonte di disagio in diversi quartieri della città; allo stesso modo, la necessità di idonee garanzie in merito allo spostamento a nord del depuratore cittadino di cui dobbiamo conoscere sin da subito le modalità di realizzazione in vista di una riprogrammazione urbanistica della Villa San Giovanni del futuro. In tal senso ben vengano i nuovi studi programmati dalla società Stretto di Messina in base alle osservazioni presentate in sede di conferenza dei servizi anche da parte dei vari Ministeri».

«Abbiamo, pertanto, la necessità di risposte chiare ed esaustive e non di semplici rimandi a fasi successive perché altrettanto pesante è la presenza, in negativo, dell’intubata di Cannitello, ad oggi non completata non per inadempienze del passato amministrativo, ma, per il continuo cambio di direzione dei vari governi che si sono succeduti con posizioni differenti sulla realizzazione dell’opera. Pertanto, se finalmente questa sarà la volta buona ancor prima della posa della “seconda” pietra dopo l’intubata, ciò avvenga solo dopo tutte le garanzie in favore del territorio da parte della Società Stretto di Messina e del Governo Nazionale, che sta agendo in modo assolutamente importante per la realizzazione di grandi opere infrastrutturali soprattutto al Sud Italia».

«Questo il senso di un mio agire in Consiglio Comunale dopo aver ascoltato la cittadinanza in primis e aver letto la documentazione presente presso Palazzo San Giovanni, perché solo attraverso una posizione chiara ed inequivocabile di ognuno di Noi, potremo essere realmente protagonisti di queste scelte che, qualora si accettassero passivamente e solo ideologicamente, saremo solo da corollario rispetto ad opere che, in realtà, non possono essere calate dall’ alto, ma, condivise dal territorio perché la reale conoscenza degli effetti positivi e la possibile condivisione di eventuali disagi devono essere, come in passato, momenti di forza e non di debolezza in seno al Consiglio Comunale».

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