L’amministrazione comunale di Villa San Giovanni intende commemorare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, ricorrenza ufficializzata dalle Nazioni Unite nel 1999, con una serie di incontri significativi di Correnti editoria.
Il primo, il 25 novembre alle 18, presso la Sala Consiliare, è proposto in collaborazione con La Rosa del Pozzo nella persona del suo presidente Antonino Santisi.
Si introdurrà con una disamina sull’Arte e la “Rappresentazione della Violenza”, ripercorrendo il testo di Alberta Dito, per poi entrare nel tema “I lividi dell’anima”. Saranno approfondite diverse forme di violenza: comportamenti legati al bullismo e molestie sessuali. Un’analisi attenta dei fattori di rischio, della necessità di istituire una rete a supporto e protezione che possa fornire istruzioni pratiche sulla gestione dei sintomi ad essa connessi e sull’importanza imprescindibile della comunicazione.
Interverranno, Annamaria Curatola, docente di didattica e pedagogia presso l’Università di Messina e Carmen Giambelluca, psicologa clinica.
A seguire il 26 e il 27 novembre, alle 17 presso la sala del Teatro Primo, saranno al centro due presentazioni editoriali. La storia di “Alessandrina, bella e indomita eroina tragica del Cilento” di Mariella Marchetti, simbolo delle lotte combattute in nome dei diritti umani e delle donne.
L’ultimo appuntamento è dedicato ad un atroce femminicidio di una donna villese, risalente all’anno 1985. Il testo “Storia di una rinascita” di Giovanna Cardile, figlia della vittima, e Giovanna Sciacca, è una toccante narrazione dei miracoli che l’amore è capace di produrre in esistenze devastate dal dolore.
Saranno presenti il sindaco, Giusy Caminiti, la presidente del consiglio comunale, Caterina Trecroci, la consigliera con delega alle Pari opportunità, Caterina Neri.
«Le Nazioni Unite – dichiara la presidente del consiglio comunale – hanno definito, a giusta ragione, la violenza sulle donne “un flagello mondiale”, un fenomeno che sta raggiungendo dimensioni preoccupanti, dilaganti anche tra i più giovani. Attenzione e allarme, dunque, con l’intento di prevenire, educare e contrastare con ogni mezzo, sottolineando che non si tratti esclusivamente di aggressione fisica, ma di violenze e ricatti psicologici perpetuati nel tempo, che drammaticamente trovano epilogo nei femminicidi».
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